La Verità

 

Iniziamo questo incontro ricordandoci di essere alla presenza di Gesù, poiché ha detto: ''Dove sono due o tre riuniti nel Mio nome, lì sono Io in mezzo a loro''. Accendiamo una candela segno della Sua luce, pregandoLo di accompagnarci durante questo cammino.

 

La verità è uno dei “mille” volti di Dio, per questo Gesù quando è venuto sulla terra ha detto di essere Lui stesso la Verità. Abbiamo visto nella Trinità, che il Padre il Figlio e lo Spirito Santo sono uguali nella loro sostanza, per questo Gesù dice ai discepoli:

lo Spirito Santo «vi guiderà a tutta la verità» (Gv 16,13), essendo Egli stesso «lo Spirito di Verità» (cfr Gv 14,17; 15,26; 16,13).

Viviamo in un’epoca in cui si è piuttosto scettici nei confronti della verità. Benedetto XVI ha parlato molte volte di relativismo, della tendenza cioè a ritenere che non ci sia nulla di definitivo e a pensare che la verità venga data dal consenso o da quello che noi vogliamo.

Sorge la domanda: esiste veramente “la” verità? Che cos’è “la” verità? Possiamo conoscerla? Possiamo trovarla?

Certo che esiste, possiamo conoscerla e trovarla, la verità va cercata e va scelta. La verità è un incontro e spesse volte la troviamo solo attraverso la sofferenza dei nostri errori.

Noi come facciamo a comprendere dove si trova la verità?

Riflessione:

Dopo aver constatato che la verità, si trova nel profondo delle situazioni e ne è l'essenza stessa e si può trovare attraverso un'approfondita ricerca o semplicemente con la fiducia, noi come esseri umani possiamo dire di “essere noi la verità” come ha detto Gesù?

No, noi possiamo cercare la verità, avvicinarci alla verità, incontrare la verità, ma non possiamo dire di “essere la verità” e non possiamo nemmeno dire di averla trovata solo dentro noi (ignorando che dentro di noi esiste anche lo Spirito Santo e tutti i suggeritori spirituali, buoni e cattivi), la possiamo trovare nelle varie situazioni, la possiamo trovare in Gesù, in una rivelazione dello Spirito Santo, in un incontro, ma non possediamo la verità in termini assoluti, altrimenti saremmo Dio. Molte volte pensiamo di aver trovato la verità, mentre la verità è l'esatto opposto di ciò che pensiamo o comunque sia è così distante, che è impossibile per noi raggiungerla senza l'aiuto di Dio, che può cambiare le situazioni con le nostre preghiere e la fiducia, senza che capiamo il perchè delle cose. Tutto ci verrà svelato quando entreremo nella Conoscienza del Paradiso.

Perché invece Gesù ha potuto dire di “Essere la verità”?

Perché Lui è Dio e conosce tutto, non ha bisogno di fare ragionamenti come noi per cercare la verità, è già presente in sé stesso ed è la Sua essenza. Tutto ciò che ha detto, fatto e testimoniato con la Sua vita, sono manifestazioni della verità trinitaria che è in Lui. In Gesù non c’è divisione tra l’essere (essere Dio), il pensare (manifestazione di Dio) e l'agire (volontà di Dio manifestata), le 3 cose sono unite e diventano un tutt'uno. Per questo Gesù viene chiamato “il Verbo che si è fatto carne”. Anche per noi esseri umani i verbi, sono azioni che contengono un messaggio comunicativo che coinvolge più aspetti contemporaneamente. Gesù è il Verbo per eccellenza, in sé stesso contiene unito il tutto.

Tutto cosa?

Verità, Amore, Sapienza, Misericordia, Giustizia, Vita, Felicità, Informazione, Tempo, Spazio, Onniscienza, il Principio e la Fine di ogni cosa ecc..ecc..

Perciò noi come facciamo a conoscere la verità?

Conoscendo Gesù, ascoltando i suoi insegnamenti, guardando il modo come Lui ha vissuto. Amando gli altri come noi stessi e amando Dio. Non si può amare Dio se non si ascoltano i Suoi insegnamenti e se non si ascoltano i Suoi insegnamenti siamo lontani dalla verità e stiamo commettendo qualche mancanza d'amore verso qualcuno o noi stessi. Conosciamo la Verità se seguiamo gli insegnamenti di Gesù, ma nello stesso tempo, conosciamo Gesù se cerchiamo e approfondiamo la verità che si nasconde dietro i suoi insegnamenti. Le 2 cose vanno assieme altrimenti restiamo con una conoscenza superficiale di Gesù.

La Misericordia

Abbiamo visto che Dio in sé stesso contiene “tutto” (vedi sopra) in egual misura ad un livello assoluto. Ma visto che Dio è un mistero che nessuno può comprendere a livello intellettivo umano, sappiamo anche per rivelazione che la Misericordia è l’attributo più grande di Dio e che nessuno di noi si potrà  salvare per i propri meriti, ma sempre e solo per Misericordia.

Parole di Gesù. Dal diario di Santa Faustina Kowalska (i primi minuti 2.13)

Questo cosa vuol dire, che possiamo fare tutto ciò che pensiamo essere un bene, anche quando non lo è e non ne pagheremo delle conseguenze?

Le mancanze d’amore (peccati) hanno un prezzo da pagare già qui sulla terra. Sono anche contrarie alla verità che esiste in ogni cosa o situazione, quando non si vive nella verità e si vive in una bugia, per quanto ci sforziamo di farla apparire vera, “appianando" la vita a quella bugia, fingendo che le cose vanno veramente in quella direzione, non facciamo altro che allontanarci sempre di più dalla verità, deformando e mentendo anche su tutto quanto si pensa di “appianare”.

La Misericordia di Dio, ci cerca anche attraverso le altre persone, ci avvisa ma può agire solo dal momento che prendiamo atto che stiamo sbagliando, ci ravvediamo e cambiamo strada. Automaticamente in quel momento c’è anche un senso di colpa seguito da un pentimento, riconoscendo di aver sbagliato.

Dio è giusto e vede chi pensa di poter abusare della Sua Misericordia (2 minuti)

La Misericordia, quasi sempre quando ci abbraccia, non elimina le conseguenze dei nostri errori in un solo colpo, come non ci risparmia di provare un pentimento e il senso di colpa (per fortuna). Perché esiste anche il contrario del senso di colpa, che è ben peggio.

Cos’è il contrario del senso di colpa?

Il provare soddisfazione e compiacimento quando si pensa ai propri peccati passati. Si cambia vita solo perché si è consapevoli che comunque sia così non si poteva continuare altrimenti prima o poi ci sarebbero state delle conseguenze spiacevoli per noi (il male fatto agli altri non ci interessa). Si vive in seguito,  un’intera vita “da presunti Santi” mantenendo nel cuore quel tipo di soddisfazione (i peccati del passato rivissuti come bei ricordi di gioventù) e si arriva davanti al giudizio di Dio che è Misericordia e Verità, per scoprire che eravamo tutt'altro che Santi e inorridire di noi stessi. Questo vale anche per i "presunti Santi" che non osano macchiarsi di alcun peccato, solo perchè gli manca il coraggio, ma continuano a provare invidia nel loro cuore, verso chi ha peccato, coltivando il desiderio del peccato, come fosse una cosa bella e un vantaggio per chi lo commette (non è mai così ed è sempre causa di sofferenza, anche se la gente non sempre se ne rende conto subito e si vanta). Dobbiamo provare profondo dispiacere per chi commette ogni peccato, come lo prova Dio che ci ama e sa che ci stiamo facendo del male.

Piace la verità alle persone? Le persone amano credere di essere nel giusto, ma non amano la verità. Non per niente si dice che “La verità offende”. Le persone dicono di voler sentire la verità su se stessi, solo perchè credono in fondo di essere giusti, ma quando scoprono che non è così, rifiutano di colpo la verità. Molte volte si è consapevoli di non vivere nella verità, ma è preferibile fingere anche con se stessi di esserlo. Eppure è solo nella ricerca profonda della verità autentica che esiste la gioia e la pace del cuore e il vero incontro con Gesù.

Gesù non è una storiella che si conosce leggendo, ma si sperimenta nella concretezza della vita. Con più ci avviciniamo alla Verità e con più sperimentiamo la presenza reale di Gesù.

Al cospetto della Verità di Dio, solo la Misericordia ci potrà salvare e a quel punto il nostro pentimento e il senso di colpa saranno immensi, quando potremo vederci con i Suoi stessi occhi. A quel punto, se potessimo avere un’altra possibilità, faremmo di tutto per rimediare alle mancanze d’amore delle quali siamo stati la causa (sentiremo la sofferenza causata agli altri e tutta la gioia che ci siamo privati nella disobbedienza), ma non potremo più fare niente se non affidarci totalmente e completamente alla Sua Misericordia. La Sua Misericordia ci risparmia la condanna eterna, ma la Sua giustizia esige la nostra purificazione nel Purgatorio anche se mitigata dalla Misericordia. Il Purgatorio non è un castigo di Dio, ma un luogo scelto dalle anime che acquisiscono la consapevolezza di non aver ancora raggiunto il livello d'Amore perfetto che permette di vivere al cospetto di Dio. Lì ci saranno fiamme d'Amore che aiutano l'anima a crescere.  Non ci presenteremo più davanti a Dio fin quando saremo degni di entrare in Paradiso e la Sua assenza, dopo averlo conosciuto, sarà la nostra più grande sofferenza. Non c'è paragone con la sofferenza che sperimentiamo già qui sulla terra, quando siamo innamorati follemente di una persona e non la possiamo più vedere. Già in queste circostanza ci sembra che la vita non abbia più senso e ci manca l'aria. L'assenza di Dio dopo che l'avremo conosciuto, sarà molto ma molto  peggio.

Non è meglio pensarci prima? Cercare già prima la verità, invece di fidarci delle nostre idee, degli idoli o rincorrere i nostri piaceri e finti amori, che nella verità sono fatti di egoismo, mancanze di vero amore e ferite emotive che non potranno essere sanate lo stesso, accalappiandoci le persone.

 

Molti credenti osservanti delle leggi, ma non della legge dell'Amore, fanno lo stesso errore di giuda, anche se non riferito a se stessi, ma agli altri. Condannare nel nostro cuore, qualcuno all'inferno, senza tener calcolo della Misericordia di Dio è un peccato gravissimo, pari a quello di Giuda che ha innalzato il male sopra l'Amore. Bisogna essere impietosi con il peccato e pietosi con i peccatori. Per raggiungere i peccatori però non bisogna diventare anche pietosi con il peccato (assenza d'Amore), fingendo che il peccato non esiste e non prendendo una posizione contro di esso. Le assenze d'amore (peccati) sono causa di sofferenze per le persone e vanno condannati.

La verità è una scelta. (Gesù) (minuti 8.44)